Barriera Chimica

Asciugatura

La cessazione della risalita d’acqua interrompe per sempre questo ciclo di assorbimento–asciugatura e migrazione-cristallizzazione.

Durante tutto il periodo di asciugatura, c’è la possibilità che l’evaporazione dell’umidità residua porti in superficie i sali per l’ultima volta. Questi andranno semplicemente rimossi mediante spazzolatura o risciacquo prima del rifacimento dei nuovi intonaci.

La muratura ritorna così alla condizione di umidità specifica originale e recupera le proprie prestazioni di inerzia termica, efficacia coibente e resistenza meccanica.

cristallizzazione_sale

barriera_chimica_asciugatura

Esposizione agli agenti atmosferici e alle correnti d’aria, spessore delle pareti stesse, natura dei materiali che le costituiscono, presenza o meno degli intonaci o dei rivestimenti, presenza di concentrazioni saline elevate o particolari qualità di sali residui, sono tutte variabili che possono incidere sui tempi necessari alle murature per completare il processo di asciugatura.

Una muratura in mattoni o pieni può asciugare per uno spessore di 2 cm al mese.

Una muratura in pietra può asciugare per uno spessore di 2/4 cm al mese.

Una muratura si considera asciutta quando la quantità di umidità residua è pari o inferiore al 3% del peso della muratura stessa.

L’aggiunta temporanea di soluzioni acquose (come quelle da noi impiegate) in murature umide ne aumenta il contenuto di acqua, ma questo incremento è momentaneo in quanto aumenta nel contempo anche la velocità di evaporazione sino al raggiungimento del valore di equilibrio (concetto espresso dal diagramma di Krischer e Gorling).

grafico_krischer_Gorling